mìnus hāвens

“Faccio parte di quella minoranza che si rifiuta di far parte di qualsiasi minoranza definita.”

CHARLES SIMIC

“Sviluppate la vostra legittima stranezza.”

RENÉ CHAR

Oggi una società in crisi di panico, basata su competizione costante e crescita infinita, incita tutti a vivere al massimo del proprio potenziale, a essere sempre all’altezza del gioco e della prestazione richiesta, pronti, sempre on-line e in piena forma.

Per uno strano paradosso, la progressiva erosione del tempo del lavoro (connessa alla digitalizzazione dei processi produttivi), non ha prodotto una riconquista del tempo sociale, ma piuttosto una crescente omogeneizzazione e frammentazione del tempo: il “tempo reale” dei commenti istantanei, dei media 24/7, delle produzioni “just-in-time”.

Una performance permanente, che assorbe sia il tempo del lavoro che il tempo sociale in continuum senza fratture, nel quale non c’è spazio per la deficienza, per l’incapacità, e in cui qualsiasi altro elemento di rottura viene automaticamente bollato come “malattia”.

mìnus hābens è il nostro modo per smascherare il paradosso di questo mondo calcolante e valutante, che crea gerarchie in virtù della capacità intesa nel suo modo più bieco: capacità di appropriazione e sopraffazione, piuttosto che capacità di immaginazione e comprensione.

mìnus hābens, l’incapace, lo stolto, il poco dotato, il disadattato, il malato, l’emarginato, il recluso; ma prima di ogni altra cosa, il fondo da cui tutti veniamo, la stupidità che ci costituisce, la finitezza.

Il nostro invito: pensare il disadattamento e l’impossibilità di corrispondere agli standards comportamentali e prestazionali non come segni di decadimento, ma al contrario come manifestazioni indirette di “potenze”, condizioni per l’invenzione artistica e politica.

La nostra sfida: sentirci all’altezza della nostra inadeguatezza, e trasformarla in un evento epico; un’esplosione di gioia, una risata ebete e sprezzante.

Siamo convinti che la potenzialità di non-essere sia anch’essa, a pieno titolo, gesto affermativo e rivoluzionario.

Con mìnus hābens invochiamo una decrescita tanto economica quanto prestazionale, rivolta alla necessità di riappropriarci del nostro tempo, dei nostri limiti, dei nostri desideri, dei nostri dolori, lontani quanto più possibile da modelli preconfezionati, per rimettere al proprio posto le ansie e dare un calcio alle aspettative.

Non semplice solidarietà o assistenzialismo, ma l’invito a un “divenire minorati” di tutti noi, nella convinzione che soltanto praticando la propria incapacità si possa toccare l’essenza di ciò che si è.

In barba a chi crede che il progresso consista nell’accumulo di capitali e mezzi, invochiamo, invece, un’esperienza della perdita: tagliarsi le braccia per scoprire le possibilità degli arti, tagliarsi le orecchie per cominciare ad ascoltare come non si era mai ascoltato prima, tagliarsi la lingua per cominciare a dire ciò che veramente ci sta a cuore.

É quello che l’arte deve fare, andare oltre il possibile, per realizzare l’impossibile, il non ancora possibile. Inventare significati illimitati con strumenti limitati.

I soggetti non integrati, le minoranze emarginate, i disabili, gli outsider di tutto il mondo lo dimostrano.

Affermando ancora una volta la dimensione intrinsecamente sociale dell’arte, non perché fatta davanti al pubblico, ma perché, anche laddove produca solitudine o alienazione, mette in relazione, vediamo in essa uno strumento potente di liberazione; l’arte crea nuovi modi di relazione con gli strumenti, con i concetti e con i corpi, modi inaspettati, incontrollati, incalcolati.

Forse la relazione stessa, autentica, ancora non imprigionata nelle logiche produttive, è l’arte.

Preparatevi, dunque, ad un festival diverso, lontano dagli scintillii dello spettacolare e dalle raffinatezze dei salotti, al di là del bello e del brutto! Un festival sporco, pieno di incapaci e mostri come quelli che in tutti noi si agitano e che, in quest’occasione, proveremo con gioia a liberare.

Path to Flussi festival 2016

mìnus hāвens: eventi speciali

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