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La penetrazione del computer in tutti i campi dell’attività umana ha innescato un imprevedibile processo di trasformazione che interessa sia la sfera collettiva che quella individuale, rendendoci, per la prima volta nella storia dell’evoluzione, testimoni consapevoli e coscienti della nostra mutazione.

La tecnologia e i media digitali fanno parte del nostro ambiente così come l’aria che respiriamo influenzando tanto le dinamiche dei processi sociali ed economici quanto gli schemi e le possibili configurazioni del nostro corpo-mente. In pochi anni nel processo di adattamento a questo ambiente aumentato abbiamo sviluppato e acquisito capacità estese grazie alle protesi emozionali che quotidianamente utilizziamo per creare, rappresentarci e relazionarci.

Stiamo attraversando una zona di confine nella quale la trasformazione in atto non è ancora pienamente conclusa, e lo status futuro non ancora determinato, eppure siamo già “altro”, ibridi tecnologici, simbionti digitali. A tal punto legati e dipendenti dalla tecnologia che non ci accorgiamo più della sua presenza, e questa sua invisibilità aumenta la profondità degli effetti e l’indeterminatezza della fase storica.

Come in tutti i processi di trasformazione e fasi di passaggio, viviamo la tensione del liminale, di un non luogo dai confini incerti e sfumati, sperimentando più o meno consapevolmente quello che Victor Turner definisce il “campo della possibilità pura, dal quale possono sorgere configurazioni nuove di idee e di rapporti”.

Oggi connettersi “online” è molto più che un mero accadimento tecnologico; essere coscienti di questa fase della nostra evoluzione significa avere la consapevolezza delle aumentate possibilità dell’agire individuale e collettivo, riconoscere la forza delle pratiche di collaborazione e condivisione, sperimentare e vivere la fascinazione dei nuovi media come strumenti per la costruzione del senso, del bene e della bellezza comune.

Qual è il ruolo dell’artista in questo scenario? Nell’era dei media avanzati bisogna riconoscere agli artisti (digitali) una funzione chiave, un ruolo di efficaci interpreti della incessante trama di interazioni tra l’uomo e la tecnologia. Il prodotto d’arte s’inserisce in una dimensione sempre più complessa, e gli artisti, non sono solo meri produttori ed esecutori ma veri protagonisti dell’evoluzione culturale, in quanto capaci di porsi come utili interfacce tra pratiche e saperi. Gli artisti quindi, come medium sensibili, soglie critiche, varchi indispensabili che consentono plurali modalità d’accesso pratico all’esperienza sensibile, ci offrono la possibilità di stabilire un’ intimità simbolica con la complessa realtà del digitale, rendendoci spettatori/attori nella creazione del “nuovo”.

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