È una delle più grandi formazioni storiche della musica elettronica degli anni ’90 nonché una delle più misteriose vista la caratteristica costante nell’utilizzo di oscure tematiche scientifiche e politiche e per la scarsa volontà di “apparire”, infatti attualmente circolano pochissime foto e non esistono interviste ufficiali tranne una pubblicata nel 2009 dalla rivista The Wire che contiene dialoghi tra due persone che probabilmente appartengono al gruppo.

L’elemento principale di Dopplereffekt è Gerald Donald, l’artista afro-americano che è anche dietro ad altri progetti musicali come Heinrich Müller, Glass Domain, Der Zyklus, Japanese Telecom, Arpanet, Abstract Thought, Elektroids e svariati altri nonché dei mitici Drexciya (con l’ormai scomparso James Stinson). Il loro sound prende le mosse dalla electro di Detroit, ma verrà successivamente arricchito da influenze industrial, new wave, electro-pop e dark ambient, sintetizzando uno stile unico e molto complesso, spesso utilizzando sequenze modali di certo jazz sulla base del sound tipico di etichette classiche quali Underground Resistance e Direct Beat che furono molto influenti negli anni ’90.

Il secondo periodo della band databile intorno alla fine degli anni ’90 è rappresentato dall’ingresso di nuovo membro, Michaela To-Nhan Bertel e da una virata del sound che diventa molto più eclettico ed inusuale grazie a una profonda ricerca caratterizzata dalla sintesi digitale del suono e dal sound processing digitale in connessione con le ricerche degli scienziati della fisica teorica e delle scoperte nella fisica delle particelle per descriverle con una poetica fatta di sonorità ed arrangiamenti mai sentiti prima. Perfino titoli di tracce e artwork rimandavano a quelle nuove scoperte che stavano per essere rivelate al mondo intero. Il suono quindi diventa più astratto; spesso viene a mancare l’elemento percussivo mentre il ritmo è sostenuto dalle partiture che si avvicinano quasi alle partiture della musica classica e dei pionieri della musica elettronica con sistemi e sintetizzatori modulari. Un grande e spesso feeling di mistero traspare dalla loro musica ed infatti crediamo che abbiano scritto alcune tra le tracce musicali più belle di tutti i tempi tra tutti i generi musicali. Raramente esistono artisti simili, capaci di trasportare, con le loro profondità sonore, l’ascoltatore in una dimensione diversa, un fantascientifico viaggio sospeso nello spazio-tempo.

È un grande onore ospitare la loro performance.

It is one of the biggest historical electronic music bands of the ’90s and one of the most mysterious thanks to the constant feature in the use of obscure scientific and political issues and the unwillingness to “appear”: very few photos are currently circulating and there are no official interviews but one published in 2009 by The Wire magazine that contains dialogues between two people who probably belong to the band.

The main element of Dopplereffekt is master-mind Gerald Donald, the afro-american artist who is also behind other musical projects such as Heinrich Müller, Glass Domain, Der Zyklus, Japanese Telecom, Arpanet, Abstract Thought, Elektroids and several others as well as the legendary Drexciya (with the now deceased James Stinson). Their sound is inspired by Detroit electro, but will later be enriched by industrial, new wave, electro-pop and dark ambient influences, synthesizing a unique and very complex style, often using some modal jazz sequences on the basis of the typical sound of classic labels such as Underground Resistance and Direct Beat, which were very influential in the 90′s.

The second period of the band, that dates back to around the late 90′s, is represented by the entry of new member, Michaela To-Nhan Bertel and a turn of the sound that becomes much more eclectic and unusual with a deep research characterized by digital sound synthesis digital and digital sound processing  in connection with the research of scientists in theoretical physics and discoveries in particle physics to describe them with a new kind poetic and arrangements made to sound as never heard before. Eventrack titles and artworks harked back to those new discoveries that were being revealed to the world. The sound then becomes more abstract and often the percussive element  fails, while the rhythm is supported by scores approaching almost to scores of classical music and the pioneers of electronic music with synthesizers and modular systems.
A great and deep feeling of mystery often shines through their music and we believe that they have written some of the most beautiful music tracks of all time across all genres. Rarely there are artists like them, capable of carrying, with their depth of sound, the listener into a different dimension,
a sci-fi journey suspended in space-time.

It’s a great honor to host their performance.

Monolake è un progetto di musica elettronica berlinese attualmente portato avanti da Robert Henke, artista multidisciplinare, compositore, sound designer, programmatore e audiovisual performer, ma che negli anni ha visto il contributo di altri artisti come Gerhard Behles (co-fondatore e successivamente a capo della compagnia che sviluppa il software musicale Ableton Live) e di Torsten Pröfrock (ai più noto come T++).

La produzione artistica di Henke si concentra nell’attenzione per la produzione di dettagli che penetrano la superficie sensoriale immediatamente percepibile dipanandosi lungo graduali mutazioni di strutture iterate su diverse scale temporali. Nella sua produzione è facile ritrovare la volontà di dare pari importanza si al livello di interazione tra i registri sonoro e visivo sia allo spazio fisico in cui le performance e le installazioni hanno luogo. Di recente la sua attenzione si è focalizzata su alcune nuove tecnologie come la Wave Field Synthesis e l’Ambisonics, unite alla produzione di grandi proiezioni ad alta risoluzione per creare situazioni di totale immersione sensoriale con l’intento di dissociare l’esperienza spaziale dal luogo reale. Installazioni di Robert Henke sono state esposte al Tate Modern di Londra, al Centre Pompidou di Parigi, al MUDAM in Lussemburgo, e al  PS1 di New York.

Negli corso della sua carriera Henke ha pubblicato più di venti album, contribuendo con il sound minimal (con frequenti incursioni nei territori dub e techno) di Monolake  a creare il “soundmark” dell’etichetta berlinese Chain Reaction, per poi passare dal 1999 a  produrre i suoi lavori con la propria etichetta Monolake / Imbalance Computer Music.

Attualmente Robert Henke sta proponendo il suo ultimo lavoro “Ghosts”, seguito del già ottimo “Silence” e che insieme confermano un talento tecnico-stilistico indiscutibile. Quest’anno in anteprima nazionale, siamo lieti di ospitare “Ghosts in Surround”. Una performance multisensoriale, con audio in multicanale e proiezioni su schermo 16 x 8, con cui Henke ci porterà nei non-luoghi dell’astrazione accompagnato da Tarik Barri per la parte visuale (video generativo in rel-time). Un viaggio tra wave field synthesis, ambisonics e proiezioni ad alta risoluzione per creare e ri-creare situazioni in cui potersi immergere totalmente, separando l’esperienza spaziale dallo spazio dato, o al contrario esaltando le proprietà intrinseche dello spazio stesso, virando verso sonorità ancora più dark ed industrial.

Monolake is an electronic music project based in Berlin now perpetuated only by Robert Henke, a multidisciplinary artist, composer, sound designer, programmer and audiovisual performer but over the years has seen the contribution of other artists such as Gerhard Behles (co-fondator and now running Ableton Music Software Company) and Torsten Pröfrock (aka T++).

His artistic production is focused on the productions of details that penetrate the immediately perceptible sensorial surface unraveling along gradual mutations of repeating structures in different time scales. In his production it is easy to find the will to give same importance both to the interaction between the sound and visual layers and to the physical space in which performances and installations take place.Recently, his attention has been focused on new technologies such as Wave Field Synthesis and Ambisonics combined with the production of large-scale high-resolution projections to create situations of total sensorial immersion with in order to pull apart the spatial experience from the real place. Henke’s installations have been shown at the Tate Modern in London, the Centre Pompidou in Paris, MUDAM in Luxembourg and at the PS1 in New York.

Over the course of his career Henke has published more than twenty albums, contributing with the Monolake’s minimal sound (with frequent incursions into dub and techno territories) to create the soundmark of Chain Reaction a label based in Berlin, then, starting from 1999 he began to produce his works under his own label, the Monolake / Imbalance Computer Music.

Robert Henke is currently performing the new work “Ghosts”, follow-up of the excellent “Silence”, confirming the value of his talent on both style and technique. His audiovisual works have been exhibited in many places across the world such as London (Tate Modern), Paris (Centre Pompidou), Luxembourg (MUDAM), New York (PS1 and EMPAC), Sidney (Art Gallery), Barcellona (Sonar Festival). This summer there will be a special preview for Italy: Monolake is going to perform his new multisensorial work “Ghosts in Surround” just for Flussi. A multi-sensory performance with multi-channel audio and projection screen 16 x 8 meters. Henke will lead us in non-places of abstraction accompanied by Tarik Barri for the live visuals (real-time generative video). Be ready for a trip through wave, fields, synthesis, ambisonics and  high-resolution projections that creates a new ambient to be immersed in; space experience and real space are now separated while sound gets darker with industrial vibes.

Francisco López è internazionalmente riconosciuto come una delle figure più importanti della sound art e della scena musicale sperimentale. Negli ultimi 20 anni ha sviluppato un universo sonoro sorprendente, assolutamente personale e iconoclasta, basato su un ascolto profondo del mondo. Distruggere i confini tra suoni industriali e selvaggi ambienti sonori, passando con passione dai limiti della percezione al più terribile abisso di potenza sonora, proponendo un cieco, profondo e trascendentale ascolto, liberato dagli imperativi della conoscenza e aperto all’espansione sensoriale e spirituale.
Ha realizzato centinaia di concerti, progetti con field recordings, workshop e installazioni sonore in oltre 60 paesi dei cinque continenti. Il suo vasto catalogo di pezzi sonori (con collaborazioni live e in studio con oltre 150 artisti internazionali) è stato prodotto da più di 250 etichette discografiche in tutto il mondo.
È stato premiato tre volte con menzioni d’onore al concorso dell’ Ars Electronica Festival ed ha ricevuto il premio Qwartz Award 2010 per la migliore antologia musicale.

Francisco López is internationally recognized as one of the major figures of the sound art and experimental music scene. Over the past 20 years he has developed an astonishing sonic universe, absolutely personal and iconoclastic, based on a profound listening of the world. Destroying boundaries between industrial sounds and wilderness sound environments, shifting with passion from the limits of perception to the most dreadful abyss of sonic power, proposing a blind, profound and transcendental listening, freed from the imperatives of knowledge and open to sensory and spiritual expansion.
He has realized hundreds of concerts, projects with field recordings, workshops and sound installations in over 60 countries of the five continents. His extensive catalog of sound pieces (with live and studio collaborations with over 150 international artists) has been released by more than 250 record labels worldwide. He has been awarded three times with honorary mentions at the competition of Ars Electronica Festival and is the recipient of the Qwartz Award 2010 for best sound anthology.

Sasu Ripatti aka Vladislav Delay, conosciuto anche sotto lo pseudonimo di Uusitalo, Luomo, Conoco, Sistol è uno dei pionieri della musica elettronica dell’ultimo decennio e più. Dal 1997 ha cominciato a pubblicare musica su una varietà di etichette e la sua impronta musicale è stata ricercata da una vasta gamma di band e artisti eclettici, da Massive Attack e Scissor Sisters a Black Dice, Craig Armstrong e Ryuichi Sakamoto. Il suo interesse principale è nella sperimentazione di altri tipi di suoni e ritmi, la sua missione è quella di sperimentare musica non ancora ascoltata. Si impegna al massimo per dar il giusto significato a ogni singola nota: niente di sprecato, nulla di routine. Nonostante utilizzi complesse manipolazioni elettroniche, la musica di Vladislav Delay suona semplice, come un suono in natura: il risultato è una miscela di techno-dub e texture organiche. I brani oscillano tra una decadente, grigiastra e post-industriale nuvola sonora e l’atmosfera intima di un vasto paesaggio finlandese desolato. Ripatti gioca con piccoli loop ritmici che deriva e collassa, creando spazi che irradiano calma e tranquillità. Essendo un produttore esperto, usa il suo sapere per tessere strati sonori compatti in modi inusuali. Lo stile di Vladislav Delay risulta sensibile e intelligente e nello stesso tempo sottilmente commovente e ricco di dettagli. Durante l’ascolto è possibile immergersi completamente nella sua materia e individuare qualcosa di nuovo in ogni sequenza, o semplicemente lasciarsi trasportare dagli effetti di sfondo. Ripatti ha pubblicato il suo decimo album “Vantaa”, su etichetta Raster Noton nel 2011, e il suo ultimo EP “Espoo” su etichetta Raster Noton, nel giugno 2012. Vive e lavora a Hailuoto, un’isola nel nord della Finlandia.

Sasu Ripatti aka Vladislav Delay, also known under the pseudonym Uusitalo, Luomo, Conoco, Sistol, is one of the pioneers of electronic music of the last decade and more. Since 1997 he has been releasing music on a variety of labels and his signature sound has been sough after by an eclectic range of bands and artists from Massive Attack and Scissor Sisters to Black Dice, Craig Armstrong and Ryuichi Sakamoto. His main interest is in experimenting with other kinds of sounds and rhythms; a quest to find some music not heard yet. He makes an utmost commitment to the due meaning of every note – nothing wasted, nothing routine.
Even though complex electronic manipulations are used, Vladislav Delay music sounds human, like a piece of nature, resulting in a mixture of techno and dub and organic textures. The tracks oscillate between a decadent, greyish, post-industrial sound cloud and the intimate atmosphere of a vast and desolate Finnish landscape. Ripatti plays with tiny rhythmic bricks that drift and collapse, but nevertheless create spaces that radiate calmness and tranquility. Being an experienced producer, he uses his know-how to layer compact sound fabrics in unusual ways. Vladislav Delay‘s style is sensitive and intelligent, but nevertheless subtly stirring and rich in detail. While listening to it, it is possible to completely dive into its matter and detect something new in nearly every bar, or simply let it have an effect as a particular background. Ripatti released his 10th Vladislav Delay album, “Vantaa”, on Raster Noton label in 2011 and his last EP Espoo on Raster Noton label in June 2012.
He lives and works in Hailuoto, an island in northern Finland.

Antye Greie aka AGF, nata e cresciuta nella Germania dell’Est, è una cantante e compositrice digitale, produttrice, performer, “e-poet”, calligrafa, digital media artist nota per la ricerca tramite la decostruzione del linguaggio e della comunicazione. La sua poesia, che si trasforma in musica elettronica, calligrafia e media digitali, è stata presentato su dischi, spettacoli dal vivo e installazioni sonore in musei, auditorium, teatri, sale da concerto e club in Europa, America e Asia. Altri progetti includono il duo Laub, I Lappetites, AGF / DELAY (con Vladislav Delay), The Dolls (Vladislav Delay e Craig Armstrong) e Zavoloka / AGF, collaborazioni con Craig Armstrong, Ellen Allien, Gudrun Gut, Eliane Radigue, Kaffe Matthews. AGF gestisce la sua propria azienda di produzione AGF Producktion. Nel 2004 ha vinto un Award of Distinction al festival Ars Electronica, nel 2006 è stata sulla copertina della rivista inglese Wire. AGF vive e lavora a Hailuoto / Finlandia.

Antye Greie aka AGF, born and raised in East Germany, is a singer and digital songwriter, producer, performer, e-poet, calligrapher, digital media artist known for artistic exploration of digital technology through the deconstruction of language and communication. Her poetry, which she converts into electronic music, calligraphy and digital media, has been presented on records, live performances and sound installations in museums, auditoria, theaters, concert halls and clubs in Europe, America and Asia. Other projects include the German electronic duo Laub, The Lappetites, AGF/ DELAY (with Vladislav Delay), The Dolls (Vladislav Delay and Craig Armstrong) and Zavoloka/AGF, collaborations with Craig Armstrong, Ellen Allien, Gudrun Gut, Eliane Radigue, Kaffe Matthews. AGF runs her own production company AGF Producktion. In 2004 she won an Award of Distinction at the 2004 Ars Electronica festival, in 2006 she was on the Cover of the Wire magazine UK. AGF lives and works in Hailuoto/ Finland.

Alex Smoke appartiene alla nuova scena dei produttori di musica elettronica.
Sebbene la sua musica sia fatta per il dancefloor, rinomati i suoi set dal vivo, essa risuona molto oltre. Con uno stile di produzione tratto da una miriade di influenze che confondono i confini tra musica elettronica, techno, classica e hip hop, la musica di Alex Smoke si evolve in direzioni nuove. Musicalmente sempre appagante, in ogni nuovo progetto si impegna indipendentemente dal genere preferito da chi ascolta.

Questo anno Alex Smoke arriva a Flussi con un nuovo lavoro musicale: “Wraetlic”, in anteprima nazionale. Con l’imminente rilascio dell’omonimo album su Convex nel mese di settembre, Alex ha creato un’oscura odissea pop fatta di voci, r&b e intrepidi sviluppi di synth. Il nome Wraetlic deriva dal termine anglosassone “wraith-like” (come-uno-spettro), che a sua volta significa “fantasma” o “etereo”. Ispirato dai progressi del filone post-dubstep, ha creato una collezione molto personale, che distribuisce la sue voci perfettamente per riflettere i temi dell’isolamento e del distacco dalla società che pervadono la sua opera. Il concetto di liveset, per Wraetlic, incorpora splendidi visuals creati su misura da Project Arch (Giappone), che Alex manipola dal vivo da un secondo laptop. La sua voce dal vivo è al centro di una performance che fornisce un perfetto connubio di taglio grafico all’avanguardia ed elevazione sonora.

Alex Smoke is a new breed of electronic music producer.
While his music may reside on the dancefloor along with his renowned live sets, it also resonates so much further than this. With a production style drawn from a myriad of influences that blur the boundaries between electronica, techno, classical and hip hop, Alex Smoke’s music evolves in new directions with every new project he undertakes, musically consistently fulfilling, regardless of the listener’s preferred genre. It didn’t take long.

This year Alex Smoke comes to Flussi with a new musical undertaking in the form of Wraetlic, first time in Italy.
With the imminent release of the self-titled album on Convex Industries in September, Alex has crafted a vocal-driven dark pop odyssey of skuzzy r+b and intrepid cyber synth developments. The name Wraetlic is derived from the Anglo-Saxon term ‘wraith-like’ which in turn means ghostly or ethereal. Inspired by the post dubstep advancements of the underground, he has created a deeply personal collection that deploy his vocals perfectly to reflect the themes of isolation and detachment from society that pervade his work. The live concept for Wraetlic incorporates stunning bespoke visuals from Japan’s Arch Project which Alex manipulates from a second laptop. His own live vocals are central to a performance which provides a perfect marriage of cutting edge visuals and sonic elevation.

Dadub è l’incontro di due menti, Daniele Antezza e Giovanni Conti… il risultato? Uno dei migliori live act in circolazione e l’innovativo Artefacts Mastering studio. La collaborazione non è iniziata in Italia, ma a Berlino, dove Dadub è diventato un duo. Uniti dalla passione per il processing, e un amore per gli esperimenti sul mixer di Lee Scratch Perry, prendono il dub e lo spingono negli angoli più profondi della techno e ai margini dell’ambient. Frustrati dai suoni sempre uguali della musica elettronica usano le loro conoscenze tecniche al servizio della ricerca di innovazione: è esattamente questo tipo di disciplina, il loro uso di strategie aperte che rende il live di Dadub così dinamico. Stratificano dub e sintesi, il materiale viene decostruito e ricostruito spontaneamente. I loro set sono davvero profondi e hanno fatto il giro del mondo, al Sonar Festival di Barcellona, Melt! festival in Germania e nei vari club da Berlino a Mosca e New York. C’è qualcosa di alchemico in Dadub sia dal vivo, su disco o quando lavorano in studio: e considerando i loro mix per CLR o Electric Deluxe, è chiaro che quando hanno spazio e lavorano sulla lunghezza sono davvero ambiziosi.

Dadub is a meeting of two minds, Daniele Antezza and Giovanni Conti. The result is one of the best live acts in the scene and the innovative Artefacts Mastering studio. The collaboration started not in their native Italy, but in Berlin, where Dadub became a two-man project. Twinned by a fascination of process, and a love of Lee Scratch Perry’s mix board experiments, they take dub and push it into the deepest corners of techno and out to the ambient fringes. Frustrated by identikit sounds in electronic music they set about pouring their technical knowledge together in search of innovation. It’s exactly this type of discipline, their use of open strategies that makes Dadub so dynamic live. Live they layer dubbing and synthesis, they take Dadub material and deconstruct or reconstruct it spontaneously. Their sets are seriously deep and have been showcased internationally at Barcelona’s Sonar festival, Germany’s Melt! festival and in clubs from Berlin to Moscow and New York. There’s something alchemical about Dadub whether live, on record or when commanding the studio. And when considering their mixes for CLR or Electric Deluxe, it’s clear that when given space and length they’re ambitious.

Non concerto, non performance e non improvvisazione, il termine ‘Happening’ descrive meglio l’intervento di Rudi Punzo il 28 di Agosto alle 23:00 a Flussi Festival 2012.
Uno stato di alterazione della coscienza indotto naturalmente, quello che negli anni ’70 per un breve periodo si è chiamato ‘naturally high’ o più localmente TRANCE e che non può essere racchiuso in definizioni di stile o genere se non, forse, con riferimenti a DRONES o BOTS comunque una metamusica che coinvolge almeno due sensi simultaneamente, vista e udito ed il quarto stato dimensionale, il Tempo, come perdita del senso dello stesso.
Nell’intento dell’artista lo stesso senso di coinvolgimento ed estraniamento totale che lo sommerge nell’atto dell’esecuzione dovrebbe sopraffare il pubblico.
Sotto diverso nome – a seconda delle evoluzioni – questo traguardo è stato inseguito negli anni nei più disparati angoli del mondo, iniziando con i primi esperimenti elettroacustici dei“Sound Cycles – Cicli Sonori” nel 2000, passando alle differenti versioni delle “Rudi Machines” protomeccanico- elettroniche che diventeranno “ The Rudimachines and the Fireflies” con i primi robots fotovoltaici ritmici tra il 2005 e il 2006 e le prime uscite estere – Germania, Austria, Romania ed Ungheria per passare a “CYBERDRONYX”, presentata negli USA e in Russsia nel 2008 e in Scandinavia nel 2009  e di nuovo a New York ed in Brasile nel 2010 e 2011; a Boston nel 2011 si chiama MUM – Manned and UnManned (Music Generators) così come all’ LPM- Live Performers Meeting di Roma nel Maggio 2011 e finalmente, come “Robots Against War” al primo Peace and Art International Festival nella DMZ – DeMilitarized Zone in Goseong, Corea del Sud, il 20 Maggio 2012.
Prossima tappa Taipei, Taiwan, a fine settembre.

Non concerto, is the “Rudi Punzo’s tribute to Flussi Festival 2012 on August 28th at around 23:00h – is going to be, in the artist wishes, a ‘Happening’, more than a ‘Concert’, a ‘Performance’ or an ‘Impro’. Say an attempt to alter the audience’s perception of reality, creating a drug-free psychedelic  experience: what was called a “Naturally High” trip, in the 70’s, or TRANCE in other cultures and environments. The same sense of involvement which overwhelms the artist whilst performing should as much overwhelm the audience.
Differently named-accordingly with succeeding evolutions – this goal has been pursued in many different locations around the world during the last years, starting with the first electroacoustical experiences called “The Sound Cycles”, 2000,  passing through the varying versions of  the “Rudimachines” – protomechanical – electronic performances that will evolve into “ The Rudimachines and The Fireflies” ( with the original photovoltaical rhythmical  robots)  between 2005 and 2006 and the first abroad tours ( Germany, Austria, Romania and Hungary), upgrading into “CYBERDRONYX”, showed in the USA and Russia in 2008 and Scandinavia  in 2009 and again in NYC and Brazil in 2010 and 2011; in Boston, 2011,  it was MUM – Manned and Un Manned ( Music Generators ) such as at LPM – Live Performers Meeting in Rome on May 2011 and finally, as “Robots Against War” at the first Peace and Art International Festival in the DMZ – The De Militarized Zone in Doseong, South Korea, on May 20, 2012.
Next step in Taipei, Taiwan on the end of September.

È la creatura del torinese Daniele Mana, progetto attivo dal 2009, che con la pubblicazione di Cicli 1, il suo primo e bellissimo e.p, riscuote da subito un ottimo feedback all’interno della scena internazionale con parole a dir poco entusiaste da artisti quali Modeselektor, James Holden, Extrawelt, etc… Fortemente ispirato al krautrock degli anni ‘70, con atmosfere estremamente rarefatte, riesce a puntare dritto al cuore del dancefloor con i suoi ritmi ipnotici: psichedelia pura!
 La sua è una storia che parte da esordi con cui riceve i primi importanti riconoscimenti (nice guys) e condivide stage e consolle (the pure) con artisti importantissimi, all’interno di una scena, quella torinese, sempre sveglia, attenta e ricca di sorprese.

It is the creature of Daniele Mana, from Turin, an active project since 2009 with the publication of Cicli 1, his first great ep. With it he collects a good feedback within the international electronic music scene with not-less than enthusiastic comments from Modeselektor, James Holden, Extrawelt, etc… Strongly inspired by the ’70s krautrock, with extremely rarefied atmosphere, he can go straight to the heart of the dancefloor with its hypnotic rhythms: pure psychedelia! His story starts from his early days when he received the first major awards (nice guys) and shared stages and consolles (the well) with important major artists, within the Turin scene, always awake, alert and full of nice surprises.