Musicista e sperimentatore di Bruxelles, Phonotopy aka Yann Leguay è noto per i suoi lavori al limite tra la performance e l’installazione sonora, sempre caratterizzati dall’investigazione dei limiti tra reale e virtuale, analogico e digitale, fisico e intellettuale. Si autodefinisce un “sabotatore di media”, ponendosi in maniera critica verso le norme di comportamento che regolano dell’ascolto e tentando di conseguenza di far emergere nelle sue performance e nei suoi lavori il carattere deviante di questa esperienza (ad esempio producendo dischi in vinile privi del buco centrale, oppure con i solchi incrociati che fanno saltare la puntina casualmente da una traccia all’altra).
Ha partecipato ad importanti festival di arti elettroniche come Transmediale, LUFF, Ars Numerique, Sonic Protest, etc.
Nella sua performance a Flussi utilizzerà degli hard-disk di computer (di cui controlla le rotazioni e i movimenti tramite software), che suonerà però con l’utilizzo di puntine di giradischi, utilizzando il digitale al servizio dell’analogico e viceversa.
