Descrizione progetto

Definito l’icona della musica “post-tutto”, negli ultimi 45 anni il cantante-chitarrista di oltremanica Mike Cooper è diventato un esploratore musicale internazionale che, con i suoi concerti e dischi, ha tracciato un percorso unico attraverso il blues, l’elettronica, la musica exotica e ciò che rimane della forma canzone.
Suona la chitarra lap steel e l’elettronica e canta. E’ un improvvisatore e compositore, scrive canzoni, realizza video, installazioni e produzioni radiofoniche.
Le sue radici affondano nell’acoustic country blues, essendo stato uno dei pochi pionieri del “Acoustic British Blues Boom” degli anni sessanta suonando e accompagnando leggende del Blues come Son House, Mississippi Fred McDowell, Bukka White…
Cooper ha senza dubbio esplorato in fondo le sonorità elastiche della chitarra anche più dei suoi contemporanei piu noti come Davy Graham, Bert Jansch, John Renbourne etc. facendo convergere la sua ricerca musicale verso un apporccio più votato all’improvvisazione a all’avanguardia, che lo accomuna a musicisti come Elliott Sharp, Keith Rowe, Fred Frith and Marc Ribot. Il suo misto eclettico di stili spazia liberamente dal traditional country blues, al folk, dalla libera improvvisazione, alle canzoni pop e originali, dalla musica elettronica alla ‘gestualità sonora’, usando field recordings del Pacifico in uno stile chiamato ‘slack key’, sempre insieme all’uso della sua chitarra lap steel.
La sua chitarra preferita – una National tri-cone resophonic – è suonata acoustica e/o trattata elettronicamente attraverso outboards digitali.
La sintesi di tutto questo è ciò che Cooper chiama “Spirit Songs”.

“Mike Cooper richede la presenza dell’ascoltatore prima che del musicista, perché la musica per lui non è una dichiarazione pomposa: incanala piuttosto un mood diffuso, fatto non solo di suoni, ma di visioni, rumori accidentali, colori, storie, tradizioni, testi, immagini in movimento” (Daniela Cascella in En Abime-Listening, Reading, Writing).

CASINA DEL PRINCIPE | 29_08_2014