Sine Requie
La performance musicale intende creare un punto d’ incontro tra il djing d’avanguardia e alcune delle istanze estetico-musicali espresse da John Cage. L’idea di utilizzare tecnologie di riproduzione sonora, in particolare il giradischi, come strumenti musicali attivi nella produzione musicale ha sempre attraversato l’opera di John Cage (Imaginary Landscape, Cartridge Music etc.). Partendo da questi aspetti la performance Blind DJ, è incentrata sulla scelta aleatoria dei materiali musicali e delle tecniche esecutive. La performance si svilupperà in due fasi, la prima riguarderà esclusivamente gli esecutori – i due Djs – e sarà propedeutica alla seconda fase, ovvero l’esecuzione dal vivo.
Prima fase
I due Djs si recano bendati presso il negozio di dischi Disco d’Oro di Bologna, reparto vinili usati.Qui acquistano, senza poterli vedere, 50 dischi in vinile e li mettono in due contenitori che vengonosigillati immediatamente.
Tutta questa prima fase verrà filmata.
Seconda fase
La sera della performance al festival Flussi viene predisposta una consolle doppia per dj. Per preparare il pubblico alla performance viene proiettato il filmato che documenta la prima fase, quella dell’acquisto dei vinili. Dopo la proiezione i due dj raggiungono la consolle bendati, con al seguito i due contenitori sigillati e una sveglia. Una volta dietro la consolle i dj aprono i contenitori sigillati, estraggono i dischi, li poggiano sui giradischi e cominciano a suonarli. Durante tutta la performance musicale i dj rimarranno bendati, manovrando i propri macchinari (giradischi, mixer, effettistica) e mescolando i dischi senza poter vedere. Il caso, dopo aver determinato la scelta dei dischi al momento dell’acquisto, determinerà in buona parte anche il momento performativo dell’interazione uomo-macchina.
Quando la sveglia suona la musica viene interrotta e la performance termina.
The aim of the performance is the creation of a match point between the avantgard djing and some of musical-aesthetic instances expressed by John Cage. The idea of using sound reproduction technologies, in particular the turntables, as active musical instruments has always spread through the work of John Cage (Imaginary Landscape, Cartridge Music etc..). Starting from these aspects the performance Blind DJ, focuses on the random choice of musical materials and execution techniques. The performance will be developed in two phases, the first will concern only the performers – the two DJs – and is preparatory to the second step, the live performance.
First phase
The two djs go blindfolded at the record store Disco d’Oro in Bologna, used vinyls department. Here they buy without seeing them, 50 vinyl records and put them in two containers that are sealed immediately.
Throughout this first phase will be filmed.
Second phase
The evening performance at Flussi is prepared for a double DJ console. To prepare the audience for the performance, a movie will be shown, documenting the first phase, the purchase of vinyl. After the screening, the two blindfolded djs go to the DJ console, with the two sealed containers and an alarm clock. Once behind the DJ console, they will open the sealed containers, pull out the records and start playing them. Throughout the musical performance DJs remain blindfolded, acting with their equipment (turntables, mixer, effects) and mixing the records without seeing anything. The randomness, after determining the choice of the records at the time of purchase, will determine in large part also of the human-machine performance moment.
When the alarm will sound, music will stop: performance will end.
Anna Sara D’Aversa ha studiato pianoforte al Conservatorio di Pescara e tromba alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma; parallelamente si è dedicata all’arte del djing, dapprima con il dub e il dubstep con il Sycamore Sound System, poi con le sperimentazioni del Duo Sine Requie. Attualmente è dottoranda di ricerca all’EDESTA dell’Universitè Paris 8 in cotutela con la Scuola Superiore degli Studi in Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata, con un progetto di ricerca sulla Resistenza Estetica in Musica. Appassionata di gioco di ruolo e di nuove avanguardie, ad oggi si occupa di composizione di musiche per teatro e di djing sperimentale con il Cabaret Contemporain di Parigi.
Alessandro Giovannucci, nato a Pescara nel 1980 si interessa da subito al mondo musicale seguendo un doppio canale: studi pianistici canonici e sperimentazione elettroacustica prima da autodidatta e poi presso l’IRACM di Parigi. Prende parte a diverse formazioni musicali (dall’improvvisazione radicale alla musica elettronica) e scrive musica per la danza e il teatro. Con il progetto musicale Sine Requie intende esplorare i limiti del djing d’avanguardia. Titolare di un dottorato in Estetica della musica affianca all’attività di musicista quella di ricercatore e musicologo.
Anna Sara D’Aversa studied piano at the Conservatory of Pescara and trumpet at the School of Popular Music of Testaccio in Rome; at the same time she is dedicated to the art of djing, at first with dub and dubstep with Sycamore Sound System, then with the experimentations of the Duo Sine Requie. She is currently a PhD student at EDESTA, University of Paris 8 in co-supervision with the the School of Philosphy of the University of Rome Tor Vergata, with a research project on the Aesthetics Resistance of Music. She’s keen about role playing and new avant-garde and at the present time she composes music for experimental theater and work sas djing with the Cabaret Contemporain in Paris.
Alessandro Giovannucci (born in Pescara in 1980) is interested, right form the start, in the world of music following a dual channel: canonical piano studies and electroacoustic experimentation first as self-taugh person then at the IRCAM in Paris. He has participated in several musical groups (from radical improvisation to electronic music) and composes music for dance and theater. With the musical project Sine Requie he explores the limits of avant-garde DJing. He holds a Ph.D. in Aesthetics of Music placing side by side his musician work to his experience as researcher and musicologist.
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